di Gennaro Napoletano
Tra le varie tipologie di cancro prese in considerazione sono quelle che più di frequente colpiscono la popolazione italiana (fegato, mammella, colon retto, polmone)
Tra i comuni che presentano una differenza statisticamente rilevante per quasi tutti i tumori presi in considerazione spicca quello di Afragola.
Afragola ha il tristissimo primato tra i comuni della terra dei fuochi dove si muore di più di cancro. A stabilirlo è stato uno studio condotto dal direttore generale del Pascale, Tonino Pedicini dopo un lavoro accuratissimo insieme all’epidemiologo Maurizio Montella e all’oncologo e tossicologo Antonio Marfella.
Tuttavia, non è da sottovalutare la premessa che hanno fatto «è vero che ad Afragola si muore di più di cancro, ma sarebbe comunque utile stabilire connessioni precise tra alterazioni biomolecolari ed esposizione a sostanze tossiche e stili di vita nei singoli tumori».
Dunque, importante è anche determinare una connessione tra la malattia e la territorialità dal momento che la ricerca è stata realizzata utilizzando i dati Istat di mortalità comunali dei 57 comuni individuati all’interno della legge relativa all’ex decreto Terra dei fuochi. I risultati sono stati suddivisi per causa morte, età, sesso e comune e si riferiscono al periodo che va dal 2000 al 2008.
Dalla ricerca è emerso che per quanto riguarda il tumore dei polmoni, rispetto ai tassi di mortalità standard registrati nell’intero paese, l’area dove si evince una maggiore incidenza è Afragola con il 49%, Orta di Atella con il 47%, Caivano con il 43%, Giugliano in Campania con il 27%, Santa Maria Capua Vetere con il 24%,Arzano con il 23% e Quarto con 18%. Per quanto concerne invece il tumore del colon e del retto le più colpite sono Casalnuovo con il 60%, Santa Maria a Vico con il 53%, Afragola con il 30& ed infine Qualiano con il 15%.
Si tratta di risultati che a detta di Pedicini «non permettono di giungere a conclusioni certe, ma mostrano che in questi comuni c’è un’incidenza tumorale maggiore rispetto ai livelli standard. Per capire meglio cosa stia avvenendo nella terra dei fuochi sarebbe utile uno studio specifico in grado di stabilire connessioni precise tra alterazioni biomolecolari ed esposizione a sostanze tossiche». Poi conclude «in quanto medici abbiamo il dovere di informare e in quella zona senza alcun dubbio vi è un aumento di mortalità per cancro».
Il dovere della comunità scientifica – ha precisato il direttore generale del Pascale – è dire la verità e, pertanto, dobbiamo dire che in quelle aree senza ombra di dubbio c’è un aumento della mortalità per cancro». Poi, non senza una punta di polemica è stato riferito quanto risulti difficile, ai ricercatori dell’istituto per la lotta ai tumori, ottenere dati da Asl e uffici regionali in merito alla mortalità per cancro. Infatti Pedicini ha trovato l’occasione per rivolgere un invito alle istituzioni affinchè vi sia «un risveglio della sensibilità istituzionale».
In aumento i Tumori nella Terra dei Fuochi: ecco gli altri comuni in cui si muore di più;
Lo studio del Pascale: confermato l’aumento dei tumori nella Terra dei FuochiNelle mappe compaiono comunque moltissimi altri comuni, tra i quali Giugliano, Arzano, Marano, Mugnano, Qualiano, Casoria e Sant’Antimo.“
In un suo link su facebook Il Sindaco di Afragola On Domenico Tuccillo ha così dichiarato: Oggi ho parlato con il direttore generale dell’Istituto nazionale tumori “Pascale”, Tonino Pedicini, che mi ha assicurato la sua presenza ad Afragola per un convegno che organizzeremo nei primi di maggio, per discutere dei dati pubblicati sulla stampa di oggi relativi all’incidenza dei tumori nell’area a nord di Napoli e in particolare nella nostra città.
Al convegno aperto al pubblico chiederemo la presenza e la partecipazione dei rappresentanti della nostra Asl di riferimento, nonché dei rappresentanti dei medici di base del territorio. Sarà questa l’occasione per analizzare in modo puntuale la situazione, per fornire tutte le informazioni necessarie alla cittadinanza e per approntare tutte le opportune iniziative a tutela della salute pubblica.