Arriva la pastiera pezzotto; quella padana; grande polemica sul web

Si racconta che Mariateresa D’Austria, consorte del re Ferdinando II° di Borbone, soprannominata dai soldati “la Regina che non sorride mai”, cedendo alle insistenze del marito buontempone, famoso per la sua ghiottoneria, accondiscese ad assaggiare una fetta di Pastiera e non poté far a meno di sorridere, compiaciuta alla bonaria canzonatura del Re che sottolineava la sua evidente soddisfazione, nel gustare la specialità napoletana. Pare che a questo punto il Re esclamasse: “Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo”.
A dire il vero anche io attendo Pasqua per la pastiera, e voi ???

La nostra pastiera napoletana è uno dei capisaldi della tradizionale cucina campana. Diciamo NO a chi specula sul suo nome!” e  ”Non possiamo accettare che per  ragioni commerciali si produca un dolce industriale col nome ” Pastiera” che non sembra nemmeno un lontano parente del nostro dolce tradizionale!

La pastiera è uno dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali campani riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su proposta dellaRegione Campania,  in base all’elenco aggiornato al 30 Giugno 2009, data dell’ultima revisione dei P.A.T.

Il concetto è chiarissimo: con l’approvazione del riconoscimento IGP la Melegatti dovrebbe definitivamente dire addio al suo “pezzotto”. Ma sapete la vera notizia qual è? Che si tratta di una istruttoria di ben 8 anni fa, e dopo tutti questi anni dall’avvio delle procedure, la pastiera napoletana non ha ancora l’Igp che consente di usare il nome solo per il prodotto made in Campania, come denunciato dagli amministratori della pagina Diciamo No alla Pastiera Melegatti a commento del loro post.

Nel rinnovare complimenti e plauso agli amministratori della pagina Fb, di nostro aggiungiamo questo: il ritardo di cui sopra ha consentito alla Melegatti di portare avanti impunemente le sue “indecenze”, ovvero indecenza di torta spacciata per pastiera napoletana e indecenza di truffa ai danni della nostra economia.
Tutte le associazioni e i sindacati del settore di carattere cosiddetto nazionale dove diamine erano in questi otto anni? E data la coincidenza cronologica degli eventi, ce ne viene in mente una in particolare, quella Coldiretti che in questi giorni invoca l’unità nazionale quando si tratta di difendere il Made in (nord) Italy all’estero, ma di cui non si hanno particolari notizie quando si trattava di prendere posizione su Zaia, che da ministro dell’agricoltura promuoveva solo i prodotti settentrionali ed approvava una legge che tagliava le gambe al Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala campana. E di cui non si ha notizia di loro prese di posizione in merito neanche adesso che la suddetta legge sta per entrare in vigore, ciò nel caso in cui in passato fossero stati semplicemente “distratti” rispetto a tale vicenda.

E intanto che meditate con calma sul da farsi, vi ricordiamo soltanto due delle più recenti tra le infinite truffe ai nostri danni, il panettone “Sorrento” della Bauli senza gli omonimi limoni IGP, e il croccantino di San Marco dei Cavoti (BN) “clonato” dalla torinese Caffarel.


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Gennaro Napoletano - Direttore Editoriale di LaFragolaNapoli.it