di Gennaro Napoletano
Le strade del rione Salicelle, nato da uno dei ghetti della ricostruzione post terremoto realizzati in provincia di Napoli, legge 219/81, avranno finalmente un titolo e scelto dai ragazzi, il futuro della città. L’evento è stato celebrato il 9 maggio scorso con una manifestazione promossa dal comune e la locale parrocchia di San Michele Arcangelo e alcune associazioni del quartiere.
Sono passati olre trent’anni di attesa oggi queste strade del quartiere più degradato di Afragola, il Rione Salicelle, periferico e abbandonato da sempre, non sono vie anonime ma hanno finalmente un nome.
Tutti scelti dai ragazzi e bambini della scuola media ed elementare “Europa Unita” . Nomi di musicisti, registi, maschere, come Pino Daniele, Troisi, Pulcinella o Scarpetta, Nino Taranto, Antonio Petito, Roberto Murolo, De Filippo, Enrico Caruso, Renato Carosone.
Fortemente voluta, presenti oltre al sindaco Tuccillo anche la dirigente scolastica, Fabiola Del Deo, l’assessore alla Toponomastica, Maria Casaburo, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Nunzia Porroni.
Continua, quindi, il grande lavoro di riqualificazione sociale per questo quartiere, che spesso è alla ribalta dei media meno attenti per le problematiche di mala delinquenza che pur presenti non imbavagliano la volontà di tanti che credono in riscatto socio-culturale, che a mio giudizio, deve iniziare dai più piccoli, per poter sperare in una rinascita: Solo qualche settimana fa abbiamo evidenziato un articolo del CORRIERE DELLA SERA che rappresentava una sceneggiatura quasi perfetta di questa realtà sociale, che però, aime, trascurava un aspetto di grande rilevanza, cioè la voglia e la volontà di tanti cittadini delle “Salicelle” di cambiare e di non essere lasciati soli al loro destino, e di quando sia fondamentale la presenza delle Istituzioni e dell’associazionismo vero, quello genuino e disinteressato, quello che crede nei valori sociali e unicamente quelli, altri valori, e mi riferisco quelli della fede, ad esempio, devono seguire il loro percorso per non diluirsi o mescolarsi in altri.
di Gennaro Napoletano