Padre Pio, migliaia di fedeli per l’ostensione permanente

Dopo le tante richieste, il corpo del santo esposto nella cripta della Chiesa Nuova realizzata dall’architetto Renzo Piano. Polemica sull’intenzione dei frati di donare la reliquia del cuore alla città natale di Pietrelcina

L’ostensione permanente del corpo di Padre Pio nella cripta della Chiesa Nuova a San Giovanni Rotondo (Ansa)

Foggia, 1 giugno 2013 – Migliaia di pellegrini hanno partecipato alla cerimonia religiosa, officiata a San Giovanni Rotondo dal cardinale Angelo Amato, prefetto della congregazione delle cause dei santi, in occasione dell’ostensione permanente del corpo di Padre Pio da Pietrelcina. Nel corso della sua omelia il cardinale ha spiegato che San Pio “vuole che lo guardiamo in faccia e lui vuole guardarci in faccia. La sua unica missione era e continua ad essere fare del bene ad altri”.

Tanti fedeli hanno seguito i frati minori cappuccini nella cripta della Chiesa Nuova realizzata dall’architetto Renzo Piano dove da oggi, e per sempre, le spoglie mortali di San Pio si trovano in una urna di vetro. Il corpo si trova nello stesso luogo dove si trovava il suo feretro: cioé nella intercapedine del plinto centrale. La decisione della ostensione perenne di San Pio – hanno spiegato dal convento di San Giovanni Rotondo – è maturata anche dopo le numerose telefonate, e-mail, lettere e le continue richieste dei pellegrini giunte al convento per esprimere il desiderio di poter pregare nuovamente dinanzi alle reliquie del santo con le stimmate.

I frati e l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, monsignor Michele Castoro, hanno così deciso di rispondere positivamente alle richieste dei fedeli ripristinando l’ostensione, avvenuta per 17 mesi dal 24 aprile 2008 al 24 settembre 2009.

D’altra parte, come durante la sua vita, continuano a non mancare le polemiche. Non sembra, infatti, sopita la controversia sull’intenzione dei frati di donare la reliquia del cuore di San Pio alla città natale del santo, Pietrelcina nel beneventano. Decisione a cui si oppone fermamente il Consiglio comunale, che giovedì scorso in una seduta monotematica, all’unanimità, ha detto che invece deve rimanere in città. Ma, almeno per oggi, amministrazione comunale e frati hanno messo da parte i motivi di attrito e deciso di vivere in serenità la giornata di festa.

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Gennaro Napoletano - Direttore Editoriale di LaFragolaNapoli.it