Afragola- Incontri sul sofà di S. Antonio edizione 2014, Dacia Maraini presenta il suo ultimo libro “CHIARA di ASSISI”

Prima tappa 2014 de INCONTRI SUL SOFA’ di S. Antonio, Una Ospite conosciutissima nel firmamento letterario italiano, DACIA MARAINI, scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice italiana.

Primogenita dello scrittore ed etnologo toscano di origini ticinesi Fosco Maraini e della principessa siciliana e pittrice Topazia Alliata. Dacia trascorse l’infanzia in Giappone dove la famiglia si stabilì dal 1939 al 1946. Lì, dal 1943 al 1946, la famiglia fu internata in un campo di concentramento giapponese, dove patì fame estrema. Al ritorno in Italia, la famiglia si trasferì in Sicilia, presso i nonni materni, nella Villa Valguarnera di Bagheria, e in seguito, a Roma. Quindi, il padre Fosco tornò a Firenze. Questi anni sono raccontati dalla stessa Maraini nel suo romanzo Bagheria.

« Conoscevo troppo bene le arroganze e le crudeltà della Mafia che sono state proprio le grandi famiglie aristocratiche siciliane a nutrire e a far prosperare perché facessero giustizia per conto loro presso i contadini […] Io non ne volevo sapere di loro. Mi erano estranei, sconosciuti. Li avevo ripudiati per sempre già da quando avevo nove anni ed ero tornata dal Giappone affamata, poverissima, con la cugina morte ancora acquattata nel fondo degli occhi. […] Io stavo dalla parte di mio padre che aveva dato un calcio alle sciocchezze di quei principi arroganti rifiutando una contea che pure gli spettava in quanto marito della figlia maggiore del duca che non lasciava eredi. Lui aveva preso per mano mia madre e se l’era portata a Fiesole a fare la fame, lontana dalle beghe di una famiglia impettita e ansiosa. […] E invece eccoli lì, mi sono cascati addosso tutti assieme, con un rumore di vecchie ossa, nel momento in cui ho deciso, dopo anni e anni di rinvii e di rifiuti, di parlare della Sicilia. Non di una Sicilia immaginaria, di una Sicilia letteraria, sognata, mitizzata. »

(Dacia Maraini, Bagheria)

Dopo la separazione dei genitori, a 18 anni Dacia raggiunse il padre, che nel frattempo si era trasferito a Roma, e nella capitale riscosse il suo primo successo con il romanzo La vacanza (1962). Seguono L’età del malessere (1963), A memoria (1967), Memorie di una ladra (1972), Donna in guerra (1975), Il treno per Helsinki (1984), Isolina (1985, Premio Fregene 1985), La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990, Premio Campiello; Libro dell’Anno 1990), Bagheria (1993), Voci (1994), Un clandestino a bordo (1996), Dolce per sé (1997) e la raccolta di racconti Buio (1999) che ha vinto il Premio Strega. Nel 2001 ha pubblicato La nave per Kobe, in cui rievoca l’esperienza infantile della prigionia in Giappone, e Amata scrittura. Laboratorio di analisi letture proposte conversazioni.

Nel 2004 è la volta di Colomba. Nel 2007 pubblica Il gioco dell’universo (Mondadori) con il quale vince il Premio Cimitile nella sezione di narrativa. Nel 2008 pubblica Il treno dell’ultima notte. Nel 2010 “La seduzione dell’altrove”. Nel 2011 “La grande festa”. Si è occupata molto anche di teatro; nel 1973 ha fondato a Roma con Maricla  Boggio, il Teatro della Maddalena, gestito e diretto soltanto da donne. Ha scritto più di sessanta testi teatrali rappresentati in Italia e all’estero, tra cui ricordiamo Manifesto dal carcere e Dialogo di una prostituta con un suo cliente. Fu a lungo compagna di Alberto Moravia, con cui visse dal 1962 al 1978.

Tra i premi vinti, oltre al Premio Cimitile, Campiello e Strega, c’è anche il Premio Pinuccio Tatarella. È vegetariana e si è espressa pubblicamente in favore dei diritti animali.[4] Nel 2007 riceve il Premio leopardiano La Ginestra. Il 18 novembre 2010, l’Università degli Studi di Foggia le ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Progettista e dirigente dei servizi educativi e formativi. Nel 2012 le viene assegnato il premio Alabarda d’oro per la letteratura.

Nella sua ultima “fatica letteraria” con CHIARA di Assisi” Dacia Maraini ci regala un libro denso e ricco: ci parla di Chiara ma ci racconta della disobbedienza. Perchè ribellarsi è giusto!, comunità e monachesimo cristiano, misticismo cristiano, chiara (santa).

Sinossi:Ha appena dodici anni, Chiara, quando ad Assisi Francesco il “matto” si spoglia delle sue vesti e resta nudo davanti al vescovo e alla città tutta. Lei è bella, di famiglia nobilissima e destinata a un matrimonio importante, ma da quel giorno la sua vita non sarà più la stessa, accesa dal fuoco della chiamata. Ha deciso, Chiara: seguirà quel trentenne scandaloso e la sua compagnia, e come lui si ritirerà dal mondo. Il libro sfugge alle maglie della biografia per farsi incontro e poi scontro tra due grandi donne, lontane nel tempo ma legate indissolubilmente dal coraggio di esprimere le proprie inquietudini e le proprie idee. Ieri come oggi, in un mondo dominato dalle leggi degli uomini.

Hanno colorato la serata le note dei DAMADAKA’ con la loro “musica dalla tradizione” apprezzatissima il brano popolare dedicata alla Vergine Santissima dell’ARCO per il quale un applauso molto caloroso dei presenti ha evidenziato la splendida interpretazione.

Di Gennaro Napoletano

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Gennaro Napoletano - Direttore Editoriale di LaFragolaNapoli.it