di Diego Senese
Straordinaria vittoria degli azzurri nella prima sfida ai quarti di finale di Europa League. Al Volkswagen Stadium il Napoli annienta la corazzata tedesca del Wolfsburg per 4-1. Una prestazione che sicuramente sarà immortalata nella storia del club partenopeo come una delle spedizioni sportive più entusiasmanti.
Sebbene la vittoria di per sé potrebbe essere considerata fine a sé a stessa, visto che non ha consegnato ancora nessun titolo sportivo, rappresenta comunque un banco di prova e di maturità ampiamente superato. I tedeschi, secondi in bundesliga solo al Bayern, ed unici a batterli in campionato, non perdevano un incontro casalingo dall’ inizio della stagione. Per il Napoli un gioco spumeggiante, massima concentrazione in tutti i reparti, occasioni da gol e disimpegni difensivi perentori con parate miracolose. Tutto è andato bene! Hamsik realizza una doppietta e si riscopre goleador. Higuain apre le marcature e garantisce sempre qualità. Gabbiadini appena in campo subito a segno. Il ritrovato Maggio, assolutamente sorprendente per la sua prestazione con tocchi da giocoliere in occasione del secondo gol azzurro. I miracoli di Andujar tra i pali. La determinazione di Inler, Albiol, Britos. Le corse di Callejon e Ghoulam. Il rientro di Insigne, già in palla! Unico difetto per non aver reso la gara perfetta, è il regalino concesso al Wolfsburg consentendogli di realizzare il gol del definitivo 1-4. Davvero assurdo prendere un gol in contropiede quando si è in vantaggio per quattro reti a zero! Difficile spiegare il segreto di tale successo. Merito di Benitez? Dei calciatori? Del ritiro ordinato dal presidente De Laurentiis? Tutti quesiti a cui non si può dare una risposta certa. Di sicuro invece, agli occhi di tutti, che se il Napoli decide di giocare son davvero dolori per ogni avversario. Nasce cosi un’ ulteriore domanda spontanea: “perché la squadra non riesce ad avere la stessa grinta e continuità anche in campionato?” Probabilmente la risposta potrebbe essere racchiusa in questi fattori: la composizione della rosa non sempre all’altezza; la difficoltà ad affrontare squadre che si chiudono in difesa e che non concedono spazi; gli errori tattici commessi dall’integralismo di Benitez; i cali di concentrazione con forti limiti tecnici di taluni, soprattutto nel reparto difensivo; ed un mercato estivo per niente esaltante che non ha affatto potenziato la precedente rosa. Ma è inutile piangere sul latte versato ed il tempo dei bilanci lo rinviamo tra un mese circa. Adesso restiamo vicini alla squadra sperando che ci faccia divertire come in questa partita, rivivendo una notte da leoni!
DIEGO SENESE
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