dal sito: www.vocepertutti.it
Tutti sapevano, da decenni, che cosa stava succedendo nei territori compresi tra le province di Napoli e di Caserta: sversamenti illegali di materiali tossici ed inquinanti, dispersione nei terreni di sostanze nocive
e velenose, cumuli di ecoballe che si sbriciolano e lasciano penetrare nel suolo tonnellate di percolato, continui roghi di sostanze che inquinano aria, terra e falde acquifere…
Ma nessuno interveniva in modo adeguato, consentendo al mondo della criminalità, camorra in testa, di continuare in una distruzione e devastazione delle terre più fertili della “Campania felix” e permettendo che molte coltivazioni e prodotti della “Terra di lavoro” venissero avvelenati.
Tutto ciò ha creato un numero impressionante di malattie, soprattutto di tipo cancerogeno, che ha causato e continua a causare la morte di innumerevoli persone, a cominciare dalle fasce più deboli: bambini e anziani.
Di fronte a questo dramma, nonostante la cecità e l’inerzia delle classi politiche che dovevano tutelare il diritto alla salute delle persone, da vari mesi gruppi di mamme coraggiose, singoli cittadini, comitati ed associazioni , organizzazioni di medici e di avvocati hanno preso coscienza della situazione drammatica che stavano vivendo, ed hanno incominciato a discutere, ad informarsi e ad informare, ad organizzarsi, fino a costringere i mass media ad interessarsi quotidianamente dei loro problemi, e a chiedere ad autorità, a forze dell’ordine, al mondo della politica , alle istituzioni civili e religiose il loro interessamento e il loro intervento concreto.
La prima importante e concreta risposta è venuta dalla Chiesa, che anzi si è dimostrata protagonista di iniziative importanti nell’affrontare la situazione della vivibilità nei nostri territori: è sotto gli occhi di tutti l’impegno del vescovo di Aversa monsignor Spinillo, di padre Maurizio Patriciello e di tante parrocchie.
D’altra parte il Coordinamento dei comitati della terra dei fuochi, cui fa riferimento un numero sempre maggiore di comitati di difesa dell’ambiente , ha iniziato vari interventi ed iniziative di tipo legale , come la denuncia collettiva alle istituzioni locali (sindaci, amministrazioni provinciali e regionali) per inadempienza, raccogliendo 35000 firme, e ha intrapreso contatti con autorità locali e nazionali per proporre soluzioni concrete ai problemi. Anche vari medici, ricercatori e scienziati (ad incominciare dal coraggioso oncologo del Pascal, Antonio Marfella), hanno messo a disposizione studi, analisi ed interventi di supporto per la popolazione del territorio.
La “MARCIA PER LA PACE” organizzata oggi dalla Diocesi di Aversa, costituisce un altro grande momento di mobilitazione e di sensibilizzazione , che fa seguito a decine di manifestazioni che hanno coinvolto, ogni volta, migliaia di persone : a Casal di principe, Caivano, Aversa, Acerra, Giugliano e in altri paesi minori.
Ora nessuno potrà più far finta di non sapere e di non vedere. A tutti, ad iniziare da chi ha incarichi poltici e dalle Istituzioni locali e nazionali, fino all’ultimo cittadino, il compito di assumersi le proprie responsabilità, di intervenire per risolvere i problemi che tutti ormai conoscono. Innanzitutto fermando gli sversamenti di materiali, e i conseguenti roghi tossici. Inoltre, quanto è stato inquinato, avvelenato, distrutto, va ricostruito e bonificato; ma ciò va fatto con metodi e strumenti adeguati, affinchè il dissesto non si aggravi, e affinchè l’illegalità, nelle sue varie forme, non continui a perpetrare altri danni, altre forme di squilibrio dell’ecosistema e di distruzione .
Questo popolo che ora ha ripreso la coscienza e la a forza di lottare per una vita dignitosa, ha diritto a delle risposte immediate e ad interventi urgenti.
IL Coordinamento comitati fuochi (www.coordinamentocomitatofuochi.org / ccfuochi@gmail.com)


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