Sabato prossimo 25 gennaio 2014 nella Basilica di S. Chiara in Napoli sarà Beatificata la Venerabile Maria Cristina di Savoia, Regina delle due Sicilie, morta a soli ventiquattro anni per una infezione post-parto. Ella stessa, al marito Ferdinando II di Borbone, affidando il bambino appena nato disse: “quando sarà grande, dirai che io muoio per lui”. Morendo invocó il Signore con la preghiera “Credo Domine, Credo Domine”. La Venerabile Maria Cristina con la sua luminosa testimonianza di vita, che la vera ricchezza é Dio, Lui é la fonte di ogni felicità, Lui l’unico bene da desiderare. Ringraziamo il Signore per averci donato questa fulgida testimonianza di santità e sforziamoci di imitarne le virtùMaria Cristina di Savoia, figlia del re Vittorio Emanuele I e di Maria Teresa d’Asburgo, ricevette dai pii genitori una solida formazione cristiana. Nel 1832 sposò Ferdinando II, re delle Due Sicilie, e nel duplice stato di moglie e di regina fu modello luminoso di ogni virtù. Vera madre dei poveri, seppe farsi carico delle sofferenze del suo popolo, per la cui promozione ideò ardite opere sociali. Morì ancora giovane, dopo aver dato alla luce il primogenito Francesco, tra l’unanime compianto della famiglia reale e del popolo napoletano. Fu sepolta nella basilica di Santa Chiara in Napoli. Il 6 maggio 1937 papa Pio XI dichiarò eroiche le sue virtù.
Ventiquattro anni appena di vita e tre anni di regno sono stati sufficienti per lasciare un’impronta indelebile nella storia: settentrionale per carattere e abitudini, è tuttora venerata come santa nel Mezzogiorno d’Italia.
Il 21 novembre 1832 nel Santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta, presso Veltri, venne celebrato il matrimonio con Ferdinando II delle Due Sicilie (1810-1859). La Regina decise, in accordo con il Re, che una parte del denaro destinato ai festeggiamenti per le loro nozze fosse utilizzato per donare una dote a 240 spose e per riscattare un buon numero di pegni depositati al Monte di Pietà.
Il suo credo cattolico non fu un sentimento, ma un fatto di vita.
L’opera più grande legata al suo nome fu la «Colonia di San Leucio», con una legislazione ed uno statuto propri, dove le famiglie avevano casa, lavoro, una chiesa ed una scuola obbligatoria. L’attività produttiva era basata sulla lavorazione della seta che veniva esportata in tutta Europa.
Il 16 gennaio 1836 nacque Francesco II, l’ultimo Re di Napoli, che verrà detronizzato dalla nefasta e massonica impresa garibaldina. Ma il parto condusse alla morte la giovane Maria Cristina, morte che lei stessa aveva predetto e che accolse con rassegnazione, nella gioia di dare al mondo una nuova creatura di Dio.
Rivestita del manto regale, adagiata nell’urna ricoperta di un cristallo, venne trasportata nella Sala d’Erede per l’esposizione al pubblico. Per tre giorni il popolo sfilò in mesto pellegrinaggio per rivedere per l’ultima volta la «Reginella Santa», come ormai tutti la chiamavano. La salma venne tumulata nella Basilica di Santa Chiara (la stessa che accoglie le spoglie anche di Salvo d’Acquisto), dove si trova tuttora. Subito si verificarono fatti prodigiosi grazie alla sua intercessione. Pio IX nel 1859 firmò il decreto di introduzione della sua causa di beatificazione. Nel 1958 l’autorità ecclesiastica dispose una ricognizione del corpo della Venerabile e, nonostante i danni provocati dal tempo, dall’umidità e dall’incuria, esso risultò intatto.


