JOVANOTTI, LORENZO NEGLI STADI 2015

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di Diego Senese

Spettacolo ed emozioni  forti  allo  stadio  S.Paolo di Napoli  per la  penultima  tappa  del  tour  di Jovanotti.  Nell’ultima  domenica di luglio sono  accorsi  in  quarantamila per vivere  una  notte  di  festa  ed  allegria.  Lorenzo ha  regalato  uno show  adatto  ad  un  pubblico  che  parte  dai  4 a 99 anni, come  egli  stesso  ha  dichiarato, mirando  ad  emozionare, divertire, evocando  l’essere  umano  che  è  in  noi,  che  si  stupisce, si anima, si eccita, si arrabbia,  si  rigenera, ama. Un “action poetico” che punta  dritto alla leggerezza, alla sua  spontaneità che ha molto  a  che  fare  con  la  sua  infanzia. Il palco ampio, montato a ridosso  del  settore  distinti  che  si  dispiega  in  ogni  direzione fino ad  arrivare  al  cuore  del  prato, come  a  cercare  un  contatto,  uno  spazio  intimo con  il  pubblico. Ciò  ne  consente  una  visuale  ottima  in  ogni  ordine  di  posto. L’ispirazione  è  partita dai  grandi  concerti  che  hanno  caratterizzato  la  sua  vita,  quelli  degli  U2 e Bruce Springsteen  per  intenderci.  Lo  schermo  di  600mq  multicolore a  forma  di  fulmine,  con nuova  tecnologia  4k in  altissima  definizione permette  di  ammirare  ogni  dettaglio  dei  protagonisti.  Jovanotti  ha  scelto  il  fulmine che  è  anche  il  logo  della  copertina  del  suo  album,  perché rappresenta contemporaneamente il  passaggio  tra  il  cielo  e  la  terra. Energia, elettricità,  rapidità, meraviglia, velocità, luce nella  notte  ma  è  anche  una  crepa  che  dichiara la  fragilità dell’essere  umano,  dinamica  e  pericolosa che  dichiara  uno  stato  di  assoluta  precarietà  delle  cose.

11695973_10153526131219322_8080247614710882495_n Lo  spettacolo  inizia  con  un  cortometraggio, dove  appare  l’ologramma di una  sempre verde Ornella Muti, che  consegna al rapper un’ armatura per  tornare indietro nel tempo rispetto all’attuale ed ipotetico  anno 2184  annunciato alla  radio  dallo speaker e dj Claudio Cecchetto. Un  viaggio  alla  ricerca  del  tempo perduto, Jova  saluta la sua  gioventù  per  ritornare  bambino. Parte così il concerto vero  e  proprio, quello  cantato  e  ballato  da  tutti gli  spettatori, in  un  susseguirsi di  brani  che  hanno  fatto  la  storia  di  Jovanotti  alternati a  quelli più  recenti tratti  dall’ultimo  e  bellissimo  album  “Lorenzo 2015cc”. Nel  sound  proposto Lorenzo evidenzia tutta  la  sua  ispirazione musicale  dall’Africa, dal Brasile ma soprattutto  dallo  spazio  immenso ed  infinito, che  in  parte  ha  preannunciato la  scoperta  strabiliante di quella  “Nuova  Terra” che pochi  giorni  fa è  stata  fotografata  dalla  sonda  Keplero. Altri  personaggi  dello  spettacolo appaiono nel  mezzo  dello show  sullo  schermo  per  impreziosire e rendere più frizzante  la  serata come  Fiorello e  Carlo Conti. Senza  dimenticare di  menzionare  le preziose  collaborazioni con Fox National Geographic  e Cartoon Network per la realizzazione  di  video su misura dove l’artista è proiettato nel fantastico mondo di Ooo con i mitici protagonisti Finn e Jake. Ma lo  show e gli effetti  speciali hanno  lasciato  spazio  all’emozione quando sul palco, come  preannunciato, hanno fatto  ingresso  James Senese, grande  saxofonista  partenopeo ed  Eros Ramazzotti, cantante e cantautore romano. Tutti e  tre  insieme  hanno  voluto  omaggiare e ricordare con un tributo musicale l’indimenticato “Pino  Daniele” . Yes i know my way;  Quanno chiove;  Napule è;  A me me piace ‘o blues. Momenti toccanti dove l’emozione stavolta ha una sola voce tra il pubblico “Olè olè olè Pino, Pino!”  Un concerto nel concerto!  E il rap di fresca sfornatura di Jova che canta ed inneggia: “Pino Daniele mi ha insegnato la libertà/ Pino Daniele musicista e Masaniello/e nella notte di Napoli facimmo ‘o burdello/Alzate le mani come le vele/ nel nome di…Pino Daniele!” Poi Lorenzo riprende le redini  della serata giungendo con grande entusiasmo ed infinita energia all’epilogo dello show. Travestito da super eroe con un mantello e costumi sempre originali, disegnati ed ideati appositamente, rivolgendosi al pubblico dice: ”Grazie per avermi permesso di suonare il rock ’n’ roll al S. Paolo, ma i veri eroi siete voi che nelle cose ci mettete la passione, “l’ammore” e la voglia di stare “int’ ‘e viche, ‘mmiez’ ‘a ‘llate! Come dice la canzone…Tra il pubblico presente anche il figlio di Pino Daniele a cui Jovanotti fa  notare  che grazie alla musica il padre è diventato immortale, e lo saluta dicendogli: “Che Dio ti benedica!” Sempre come dice la canzone… Termina così una notte  fantastica, con Lorenzo che di uscire di scena proprio non ne vuole sapere, essendo l’ultimo a lasciare il palco tra il tripudio generale.

di Diego Senese11086026_10204005687848501_1086084308_ndiego senese

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Gennaro Napoletano - Direttore Editoriale di LaFragolaNapoli.it