E’ con grande commozione che informo che è ritornata la gioia A S.Maria D’Ajello, una celebrazione eucaristica “particolare” all’insegna della liturgia evangelica di questa domenica, che sembrava scritta ad doc, Rev Don Raffaele Baia ha per l’appunto sottolineato nel suo sermone il concetto cristiano dell’unità per tutti i fedeli, senza pregiudizi passati e presenti, parole chiare, riferite ad un momento particolare della comunità parocchiale che ha visto dopo don Giorgio Montefusco, che ha lasciato per raggiunti limiti di età, il cambio di due nuovi parroci designati dalla curia arcivescovile di Napoli; oggi è affidata ai padri della vicina Comunità dei Sacri Cuori diretta da Don Raffaele Baia,
un sacerdote di grande esperienza in sociologia teologale, e conoscitore delle criticità del quartiere, grande trascinatore di giovani per una pastorale che guarda il complesso mondo giovanile con occhi nuovi quasi empatizzando con loro stessi.
Non ci interessa analizzare il passato, tutti lo conosco in questo quartiere che impersonalizza la situazione di grande disagio sociale di tutta Afragola, dove i giovani non trovano riferimenti veri per costruire un loro futuro sempre più difficile da immaginare e costruire. I giovanissimi di Afragola non hanno spazi ricreativi dove la cultura della strada ne fa da padrona.
Stamattina il mio duro cuore si è commosso; vedere la parrocchia della mia fanciullezza piena di tanta bella gioventù, ascoltare i canti che risuonavano nelle bellissime navate mi ha fatto rivivere come in un flash back i momenti di un chierichetto appassionato che non ha mai dimenticato quei momenti che lo hanno formato come “persona”, Grazie padre Raffaele, grazie anche a tutti i sacerdoti dei sacri Cuori che nonostante i tanti loro impegni riescono a dedicare tempo ad una antica e grande parrocchia che ha fatto la storia di un’intera Afragola, la mia speranza è che questo momento “particolare” termini presto e che la parrocchia di S:Maria D’Ajello ritorni ad essere il cuore di un grande quartiere di una grande Afragola.
di Gennaro Napoletano