Il grande corteo ha attraversato la città. Manca il sacerdote simbolo della battaglia per la bonifica dell’area, qualcuno parla di scissione del movimento
I manifestanti hanno gridato “Napoli deve vivere” e altri slogan per la bonifica dei territori inquinati. In corteo i rappresentanti di decine di Comuni del napoletano, del casertano e della provincia di Benevento.
Più di 50 mila manifestano a Napoli. Un imponente corteo partito nel pomeriggio e andato avanti sino a sera. La Sorpresa è: assente: don Patriciello.
“Prima di tutto è necessario fermare l’avvelenamento delle nostre terre – ha detto Angelo Ferrillo, promoter del sito – per evitare che anche le bonifiche possano diventare un affare”. E sul grande
assente, ufficialmente “impegnato in un’altra manifestazione”, ha aggiunto: “Siamo dispiaciuti dell’assenza di Don Maurizio, ma resto convinto però che in questa battaglia non servono eroi ma idee che camminano”
Ferrillo ne ha avute per tutti: dalla stampa alle istituzioni locali e ha annunciato che se non verranno adottate misure concrete i “cittadini della Campania ora consapevoli della gravità della situazione” sapranno come muoversi.
«Ci stanno avvelenando da troppi anni. Basta». Il popolo della Terra dei fuochi è sceso in piazza a Napoli per dire «No ai roghi tossici». Il corteo è partito da piazza Dante ed è arrivato – dopo aver percorso, via Toledo, piazza VII Settembre, piazza Carità, il tratto di via Toledo dell’area pedonale compreso tra via Diaz e piazza Trieste e Trento – in piazza del Plebiscito, per proseguire poi in via Cesario Console, via Santa Lucia fino al palazzo della Regione.
Alle 16 il concentramento a piazza Dante con gli striscioni fioriscono ai piedi della statua. «Stop biocidio» «Nè a Giugliano nè altrove» «Entrano rifiuti escono veleni».
C’è anche un cagnolino con il cartello :«Io sono un cane, tu che avveleni sei una bestia»