Rassegna Stampa da: www.campaniasuweb.it
del 24/04/2014 alle 22:52
Era il 21 dicembre 2011: il presidio Libera di Afragola-Casoria, uno dei più attivi della Campania e dell’Italia intera, pianta due lecci in memoria di Gerardo D’Arminio e Rosario Flaminio, vittime innocenti di camorra. Due nomi che, purtroppo, oggi in pochi ricordano: il primo era un Maresciallo dei carabinieri,ucciso dal clan Moccia il 5 gennaio 1976 ad Afragola, davanti al figlio Carmine, di soli quattro anni; il secondo un operaio ucciso il 20 luglio 1998 con due suoi colleghi, Alberto Vallefuoco e Salvatore De Falco, scambiati per tre affiliati a un clan della zona. Triplice omicidio per il quale furono condannati all’ergastolo Modestino Cirella, Giovanni Musone, Pasquale Pelliccia e Cuono Piccolo
Oggi, a pochi giorni dalla Pasqua, i due alberi sono stati sradicati e portati via. Non si sa da chi, non si sa perché. Sparita anche la targa commemorativa di D’Arminio, mentre quella di Flaminio è stata ritrovata a pochi passi, nei pressi della sede locale di Legambiente, a due passi dall’Ikea di Afragola. Sede anch’essa vandalizzata, con alcune vetrate infrante vicino all’ingresso e alcuni oggetti rubati, tra cui un tosaerba: «Speriamo non si tratti di un avvertimento», ci dice Maria Saccardo, referente locale di Libera: «Non pensavamo potesse succedere una cosa del genere, e invece è accaduta. Uno sfregio a queste persone, al loro ricordo e alle loro famiglie».
A chi davano fastidio quei due alberi e quelle due targhe? Come è stato possibile farli sparire in una zona controllata e sorvegliata come quella dell’Ikea? Domande cui ora le forze dell’ordine tenteranno di dare una risposta. Per ora resta l’amarezza a causa di un gesto a dir poco vigliacco, chiunque ne sia l’autore.
Servizio di Enrico Nocera
dal sito /www.campaniasuweb.it
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