di Gennaro Napoletano
Il più celebre canto natalizio italiano, adattato (malamente) in lingua italiana da un brano napoletano (Quanno nascette Ninno) attribuito dalla tradizione popolare a S.Alfonso Maria de Liguori.
Questo brano fa sì pensare al Natale, ma quelli trascorsi all’asilo o, al massimo, ai primi anni delle elementari: insomma, qualcosa di infantile, come il suo testo
Tu scendi dalle stelle è un canto natalizio composto nel dicembre 1754 a Nola in provincia di Napoli, dal Santo napoletano Sant’Alfonso Maria de’ Liguori , derivato come versione italiana dall’originale Quanno nascette Ninno.
Alfonso Maria de’ Liguori (Napoli, 27 settembre 1696 – Nocera de’ Pagani, 1º agosto 1787) è stato un vescovo cattolico e compositore italiano, fondatore della congregazione del Santissimo Redentore, è autore di opere letterarie, teologiche e di celebri melodie natalizie, tra cui la famosissima Tu scendi dalle stelle. Fu proclamato santo da papa Gregorio XVI nel 1839 e dottore della Chiesa (doctor zelantissimus) nel 1871 da papa Pio IX.
Nel 1762 papa Clemente XIII lo volle contro la sua volontà vescovo della diocesi di Sant’Agata de’ Goti. Durante la terribile carestia che colpì nel gennaio 1764 il Regno di Napoli, Alfonso Maria de’ Liguori riuscì a limitare le sofferenze della popolazione del suo territorio. Si industriò, assieme ai governatori locali, ai sacerdoti della città e della diocesi, per accendere mutui e calmierare il prezzo del pane arrivato alle stelle, rilanciando l’economia bloccata per quasi due anni. Nel 1775 lasciò la carica vescovile per problemi di salute: soffriva infatti di una forma di artrite che gli incurvò la spina dorsale.
I suoi agiografi raccontano che mentre era vescovo, nel 1774, andò in bilocazione a Roma per assistere papa Clemente XIV che stava morendo e partecipò ai suoi funerali. I suoi confratelli aSant’Agata de’ Goti lo avrebbero visto, per due giorni consecutivi, fermo su una poltrona, immobile come una statua, mentre a Roma sarebbe stato visto intento a confortare il papa che era in agonia