di Diego Senese
Con l’ ottava vittoria consecutiva in campionato, gli azzurri di mister Sarri entrano nella storia del club. Non era mai successo prima. Nemmeno ai tempi del mito e della leggenda di Diego Armando Maradona. Primi in classifica con il migliore attacco e con due punti di vantaggio sulla onnipresente Juventus che non mostra segni di cedimento, raggiungendo persino la quattordicesima vittoria consecutiva in campionato. Una gara a distanza degna dei tempi d’oro, quelli che all’ epoca vedevano protagonisti i calciatori sull’ asse Napoli- Milano. Archiviata la pratica Carpi non senza difficoltà, gli azzurri con un rigore di Higuain ottengono il massimo risultato con il minimo punteggio: 1-0. Una partita che a dispetto del punteggio ha donato agli amatori della moviola materiale abbondante per discutere delle decisioni arbitrali scandalosamente prese dal direttore di gara Doveri. Su tutte il rigore negato a Callejon, letteralmente placcato in area ed un gol annullato per presunto fuorigioco del medesimo. Poi l’ espulsione di Bianco, giocatore del Carpi, anche qui molto discutibile, e finalmente il rigore concesso e realizzato dal Pipita, per un altro placcaggio in area su Koulibaly. Da qui si è dato il via ad una serie di polemiche socio-mediatiche che stanno rendendo ancora più infuocato il pre- partita tra Juve-Napoli . Era troppo importante vincere e i partenopei lo sapevano bene, ed anche una vittoria per 1-0 con un rigore sul Carpi non toglie merito alla capolista che da subito ha avuto il pallino del gioco in mano. Una vittoria che equivale ad una prova di maturità. Laddove in passato si veniva meno, ora si supera l’ ostacolo e le incertezze palesate nella “fatal” Bologna sembrano essere state metabolizzate. Inizia così il conto alla rovescia per la sfida più accesa del campionato. Sì , perché tra Juve e Napoli non sarà mai una partita comune, mai una come le altre. Troppe le diversità che spaziano non solo dai temi puramente sportivi ma soprattutto da quelli politici, sociali , storici. E’ ovvio che il match di Torino non sarà decisivo , visto che rimarranno da giocare ancora tredici partite prima della chiusura del torneo. Verosimilmente il Napoli potrà contare su un aspetto psicologico importante. Innanzitutto quello di poter ottenere due risultati su tre disponibili che gli consentirebbero di mantenere o allungare le distanze in classifica. Viceversa in caso di sconfitta si troverebbe scavalcato dai bianconeri ma con un solo punto di distacco. Uno svantaggio minimo che non preclude la corsa al titolo. Insomma, calcoli, statistiche e numeri alla mano, quello che più conta è che stavolta gli uomini di Mister Sarri solcheranno lo “stadium” con la consapevolezza di giocarsela alla pari senza timori reverenziali e soprattutto col petto in fuori, perché gli azzurri andranno oltre il risultato!
Diego Senese