Napoli abbraccia il suo Papa Francesco; «Con Te oggi comincia la primavera e la primavera porta speranza.

di Gennaro Napoletano

Napoli. ore 17.50. Si è conclusa la visita  di Papa Francesco nella città del Vesuvio. Così come la scorsa estate a Caserta, la nostra terra ha vissuto nuovamente una giornata storica. Nei diversi momenti della giornata il Santo Padre ha lanciato il suo messaggio di speranza. “Una società che non si prende cura dei giovani e degli anziani non ha futuro” echeggerà nel cuore di tanti per diverso tempo.

Come da Programma; dopo l’arrivo da Pompei è’ cominciata con Scampia, la visita pastorale di Papa Francesco a Napoli:” Chi prende volontariamente la via del male ruba un pezzo di speranza. Lo ruba a sé stesso e a tutti, a tanta gente onesta e laboriosa, alla buona fama della città, alla sua economia. Vorrei rispondere al fratello che ha parlato a nome degli immigrati e dei senza fissa dimora. Lui ha chiesto una parola che assicuri loro che sono figli di Dio. Voglio dirti: questa parola c’è, e non è scritta solo su un foglio, su un libro; è scritta nella carne, su un cuore, ha un volto e un nome: Gesù. Gesù è la Parola vivente che ci assicura che siamo figli di Dio, figli amati, voluti, non solo, anche figli salvati: salvati dal peccato che rovina questa relazione filiale, che ci ruba questa dignità e ci rende schiavi. Gesù è il Figlio Unigenito che ci fa pienamente figli del nostro Padre celeste. Grazie di questa domanda!” Continuando:” Si è cercato di creare una “terra di nessuno”, dalla quale sradicare ogni tipo di valore. Un territorio in mano alla cosiddetta microviolenza. Sento in maniera viva questo dramma, e penso in particolare ai bambini come a figli prediletti. Vorrei rivolgermi a ciascuno di loro per nome, per dire che il Papa li ama e li abbraccia, che la Chiesa li ama e che Napoli conta su ognuno di loro. l Signore Gesù, Crocifisso e Risorto, nostra grande Speranza, benedica Napoli. Benedica l’impegno e la dedizione di ogni persona di buona volontà; benedica le famiglie che lottano per rimanere unite, per resistere e camminare nella giustizia; benedica i catechisti che educano i ragazzi alla bellezza del Vangelo; benedica gli insegnanti che ogni giorno raccolgono la sfida di educare al vero, al bello, al bene; benedica i ragazzi e le ragazze che hanno il coraggio di combattere il male con il bene, e non hanno paura di sognare un mondo migliore.

Parole profonde, parole di speranza che evidenziano un amore misericordioso verso un quartiere troppe volte attaccato e paragonato “Gomorra” ad un concetto di degenerazione socio-culturale che lo pone come centro di un’area molto più vasta e non ben circoscritta, troppo spesso presa d’assalto da una espressione mediatica superficiale e approssimativa dove il fine è lo “scoop” senza alcuna analisi intelligente di un fenomeno sociale grave che per forza merita approfondimento e analisi.

IL sostegno alla Terra dei Fuochi” So che soffrite, chiaama Dio Tutela la terra”

“Per il cristiano non esistono vie d’uscita, o s’intraprende la strada dell’amore o quella dell’ipocrisia. Anche il più grande peccatore dinanzi a Dio è terra sacra”. “ A volte anche i malvagi possono dimostrare di avere un cuore seppure solo in punto di morte” parlando di Carmine Schiavone

Napoli è sempre pronta a risorgere, facendo leva su una speranza forgiata da mille prove, e perciò risorsa autentica e concreta sulla quale contare in ogni momento. La sua radice risiede nell’animo stesso dei Napoletani, soprattutto nella loro religiosità, attestata dalla schiera di Santi, che in ogni epoca, e anche oggi, attraversano questo splendido e tormentato territorio.

E’ una religiosità da riscoprire, da purificare, da riaccendere come un fuoco, il fuoco del Vangelo, l’unica forza che può veramente cambiare la società, che può ridare alla gente la forza di sperare e andare avanti. Non lasciatevi rubare questo che è il vostro tesoro più prezioso. Non lasciatevi rubare la vostra fede e la vostra bontà!

‘A Maronna v’accumpagne! Un ‘espressione coniata dal Cardinale di Napoli, è stata più spesso citata da Papa Francesco, volendo evidenziare un attaccamento antico e profondo del popolo di Napoli alla sua tradizione cristiana vera,  come la sua stessa storia dimostra, una storia antichissima di cristianità non solo legata al suo martire per eccellenza S. Gennaro ma anche ai suoi tanti Santi che le danno il titolo di “Terra dei Santi”; una Napoli da sempre palatina e difensore della Chiesa Cattolica legatissima alla SS Vergine Maria per la quale ricordiamo che Le è dedicata Il Duomo Stesso.

Improvvisa tutto il pomeriggio, papa Francesco. Parla ai detenuti, circa 100, con i quali ha pranzato nel carcere di Poggioreale: «Dio è presente anche in questi luoghi», dice ai 12 seduti con lui e con il procuratore delle carceri. Poi li saluta uno a uno prima di arrivare in cattedrale per l’incontro con le religiose, i religiosi e i sacerdoti. Al termine dell’incontro il cardinale Sepe  annuncia che «il sangue di San Gennaro si è già sciolto per metà» e il Papa ribatte: «Il vescovo dice che il sangue è per metà sciolto, segno che il santo ci vuole bene per metà, dobbiamo convertirci un po’ tutti perché ci voglia più bene».

Un discorso lungo e denso quello ai consacrati – «lo dico in generale intendendo anche i sacerdoti», precisa il Papa. Parla della testimonianza dell’essere sempre in cammino citando il caso di una suora anziana che gli ha chiesto la benedizione in articulo mortis:”

E ancora il Papa incoraggia ad avere al centro Gesù e suggerisce ai seminaristi di ritardare l’ordinazione se non si è certi di questo. «Un’altra testimonianza», dice il Papa, «è lo spirito di povertà, anche per i sacerdoti che non hanno voto di povertà, ma hanno lo spirito di povertà.

San Gennaro, vostro Patrono, vi assista e interceda per voi. Benedico di cuore tutti voi, le vostre famiglie e questo vostro quartiere. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. ‘A Maronna v’accumpagne!

Da Copacabana a Caracciolo; Papa Francesco incontra i Giovani

“GIOVANI, NON LASCIATEVI SFRUTTARE DALLA DELINQUENZA”

Ai napoletani, e in particolare ai giovani, papa Francesco si rivolge per dire: «Non cedete alle lusinghe di facili guadagni o di redditi disonesti. Questo è pane per oggi e fame per domani, non ci può portare niente. Reagite con fermezza alle organizzazioni che sfruttano e corrompono i giovani che sfruttano e corrompono i deboli con il cinico commercio della droga e altri crimini. Non lasciate che la vostra gioventù sia sfruttata da questa gente. La corruzione e la delinquenza non sfigurino il volto di questa bella città e di più non sfigurino la gioia nel vostro cuore napoletano».

il Papa torna a chiedere conversione:  «Ai criminali e a tutti i loro complici oggi io umilmente come fratello ripeto: convertitevi all’amore e alla giustizia, lasciatevi trovare dalla misericordia di Dio, siate consapevoli che Gesù vi sta cercando per abbracciarvi, per baciarvi, per amarvi. Con la grazia di Dio che perdona tutto e pedona sempre è possibile ritornare a una vita onesta. Ve lo chiedono anche le lacrime delle madri di Napoli mescolate con quelle di Maria, la madre celeste invocata a Piedrigrotta. Queste lacrime sciolgano la durezza di cuore e riconducano tutti alla via del bene».

«Oggi comincia la primavera e la primavera porta speranza, oggi per Napoli è tempo di riscatto. Questo è il mio augurio e la mia speranza per una città che ha in se tante potenzialità spirituali, culturali e umane, e soprattutto tanta capacità di amare.

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Gennaro Napoletano - Direttore Editoriale di LaFragolaNapoli.it