La storia di Afragola-C’è Storia e storia. Un breve appunto.

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di Domenico Corcione

Intendiamoci: tutti possono studiare la  Storia, ma ben pochi possono scriverne. Ogni giorno, chi scrive è costretto a leggere sui social interpretazioni più o meno fantastiche di eventi del passato per la mania compulsiva di commentatori non specialisti, sempre pronti a ricordare agli altri che “oggi ricorre questo…”, “domani è il 500esimo anniversario della tale battaglia”, e via dicendo. I peggiori in tal senso sono i tuttologi da un post al giorno: oggi parlo di questo, domani di questo, dopodomani vi illumino su quest’altro.images

Sia chiara una cosa: sono aperto a tutti i contributi, non necessariamente da esperti dei temi storici, a patto che non diventino la regola. A patto che tali contributi vengano presi per quello che sono: appunti, storielle di amatori che contribuiscono a scrivere anche la Storia, ma non devono sostituirsi ad essa. Come ho scritto prima: studiate la Storia, amatela, condividere tutti gli anniversari che volete, ma quando si tratta di analizzarla, cari amatori, lasciate il campo a chi ne sa più di voi.

E prima che decidiate che sono un tipo arrogante e privo di umiltà, vi chiedo: voi accettereste di far riparare la vostra auto da un fruttivendolo invece che da un meccanico? E vi sembra giusto, se il meccanico ha fatto un buon lavoro, dire poi che anche voi sareste stati in grado di farlo, se ne aveste avuta la voglia? Se le vostre risposte sono due sì, consideratemi arrogante, ma vi consiglio un buon analista. Se, con buon senso, rispondete due no, allora dovete conseguentemente accettare che solo gli storici e i divulgatori storici devono interpretare la storia, non già avvocati o architetti nel loro tempo libero da cause e progetti.

Ruggero II il NormannoCosa c’entra questo, con Afragola? Lo scrissi nell’introduzione al mio libro, Il caso Afragola: per decenni, la storia afragolese è stata in mano a non specialisti, coi risultati che vediamo. Ancora oggi ci sono persone che ripetono la storiella che Afragola si chiami così perchè priva di fragole (grazie a un errore commesso nel 1830 dal giurista Giuseppe Castaldi e stolidamente ripetuto da “cultori” o meglio “culturisti” locali), e altri non mancano, anche su articoli giornalistici, di richiamarsi alla “città fondata da Ruggero il Normanno”, che da queste parti, nel XII secolo, ci passò sì, ma non per fondare una città, ma per radere al suolo gli avamposti del Ducato di Napoli (e dunque per far fuori più gente possibile). Don Gaetano Capasso, sacerdote carditese che scrisse diversi volumi sulla storia cittadina, fu un prete di integerrimi costumi, ma poco caritatevole quando doveva commentare opere storiografiche dei “colleghi”, e poco accorto nello scrivere i suoi stessi libri, pieni di sviste. Eppure, Castaldi e Capasso pure fanno miglior figura di chi è venuto dopo di loro, a inizio di questo nuovo secolo e millennio. Ma di ciò parleremo un’altra volta.

Domenico Corcione

Vice Direttore La Fragola Napoli News( studioso di storia locale)

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Gennaro Napoletano - Direttore Editoriale di LaFragolaNapoli.it