GIOCO D’AZZARDO O RICHIESTA DI AIUTO?

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di: Susy Navida Errichiello

Sono 15 milioni i giocatori abituali, 2 milioni quelli a rischio patologico, circa 800.000 i giocatori già malati.

C’ è la crisi! È la frase più detta e ascoltata degli ultimi tempi.

Ci sono famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, eppure, l’Italia è il primo Paese in Europa per denaro giocato in rapporto alla popolazione.

Siamo abituati a vedere uomini alle macchinette dei tabaccai e ai videopoker, ma basta guardare un po più affondo per scoprire che centinaia di donne hanno problemi di dipendenza dal gioco del lotto e dai gratta e vinci, che sono alla portata di tutti, anche dei minorenni.

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Ci troviamo in una società dove le protagoniste sono proprio le donne e purtroppo non solo in positivo. È sufficiente entrare in un qualsiasi tabaccaio per vedere donne che passano ore e che giocano stipendi mentre tentano la fortuna “grattando”. Questa è una realtà molto presente nel territorio afragolese.

Sono rimasta sconvolta nello scoprire che addirittura ci sono donne che si prostituiscono per pochi euro e solo per giocare tutto al Bingo.

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Entrando proprio in una di queste sale, ho notato che la maggior parte dei tavoli sono occupati poprio da donne. Donne che spesso sono sole, lasciate alle loro giornate di noia. È stato triste scoprire,infatti, che uno dei principali motivi di questa dipendenza, è la solitudine più che la crisi!

È difficile ammettere tale dipendenza, le scuse delle giocatrici sono tante e non si differenziano molto da quelle degli uomini: “gli altri vincono, quindi posso vincere anche io”, “la mia non è una dipendenza, smetto quando voglio”,” non ci spendo tanto, ma tanto sono sola, che altro potrei fare con questi soldi?”. Eppure è proprio così, si tratta di una vera e propria dipendenza, paragonata a quella da alcool e droghe ed è bello scoprire, che anche da questa dipendenza si può guarire. I tempi solo lunghi e sono molto frequenti le ricadute, ma ci sono cliniche nate apposta che attuano terapie individuali e di gruppo.

Basta un po’ di buona volontà ma soprattutto basterebbe far sentir amate queste donne che non chiedono niente se non piccole attenzioni.

di Susy Navida Errichiello

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Gennaro Napoletano - Direttore Editoriale di LaFragolaNapoli.it