Rassegna Stampa da: www.ilmessaggero.it
Comunica con il telefono, con un collega, dalla stanza più isolata di tutto lo Spallanzani, Fabrizio, il medico di Emergency che ha contratto il virus dell’Ebola in Sierra Leone. Racconta: «Per tutto il tempo, come vuole la procedura, sono rimasto nella barella ad alto contenimento. Immobile. Prima ci sono state lunghe ore in ambulanza per raggiungere l’aeroporto dall’ospedale in Sierra Leone. Poi altre sei sul Boeing dell’Aeronautica. Ora finalmente sono qua».
Durante il volo è riuscito a dormire, ma solo per metà del viaggio. Ha perfino aiutato gli specialisti sull’aereo quando si è trattato di svuotare la cannula della flebo. «Li ho ringraziati, tantissimo, sono stati davvero bravi».
DALLA SICILIA
Fabrizio, classe 1964, è sposato, è nato a Catania, ed ha due figlie di 19 e 17 anni. Dopo la laurea in medicina con 110 e lode, ha conseguito le specializzazioni in Malattie infettive e Gastroenterologia. «E’ uno tosto, molto tosto», dice la presidente di Emergency, Cecilia Strada. Saranno anche gli anni trascorsi come ufficiale medico della Marina italiana e poi l’esperienza professionale lontano dalla sua Sicilia, in provincia di Lecce, prima di essere chiamato all’Umberto I di Enna.