Aumenta il numero delle persone scese sotto il limite della povertà assoluta. E che, in proporzione, spendono in sanità più di quello che spendevano nel 2006. I dati del Banco farmaceutico, che l’8 febbraio prossimo rinnova l’annuale raccolta di medicinali non utilizzati.
Dal 2007 al 2012 la povertà assoluta in Italia è cresciuta di circa il 60%, arrivando a interessare quasi 5 milioni di persone, il 6,8% della popolazione. Le loro famiglie spendono in media 16,34 euro al mese per la sanità, vale a dire il 2% circa dell’intero budget familiare, rispetto ai 92,45 euro spesi in media dalle famiglie italiane (pari al 3,7% del budget). Nel 2006 le famiglie povere spendevano poco meno di 12 euro al mese, pari all’1,7% del budget di spesa.
Sono alcuni dati del Rapporto dell’Osservatorio nazionale sulla donazione farmaci (Odf) della Fondazione banco farmaceutico, presentato martedì 14 gennaio a Roma. Le informazioni del Rapporto, precisa la Fondazione, permettono «di capire meglio gli effetti della crisi», utilizzando i dati provenienti dall’annuale Giornata di raccolta del farmaco, dalle donazioni delle aziende farmaceutiche e dai sistemi di monitoraggio degli oltre 1.500 enti caritativi che fanno parte della rete servita dal Banco farmaceutico .
All’interno della loro spesa per la salute, spiega il Rapporto, le famiglie in povertà destinano circa 12,50 euro sui 16 complessivi all’acquisto di medicinali, con un’incidenza decisamente superiore rispetto alla media delle famiglie italiane, che spendono invece 44 euro al mese per questa “voce”. Complessivamente, dunque, ogni mese le famiglie povere italiane spendono 21,5 milioni di euro per acquistare farmaci, pari al 3,4% della spesa privata farmaceutica complessiva.
Le donazioni. Tra il 2007 e il 2013 il Banco farmaceutico ha aumentato la raccolta di medicinali del 241% (i farmaci donati nell’ultimo anno sono stati 1.162.859), grazie, da un lato, alla crescita delle donazioni durante la Giornata (+23%) e, dall’altro, al boom delle donazioni delle aziende (+1.345%). Dal punto di vista economico, la Fondazione ha distribuito nel 2013 oltre 8 milioni di euro di medicinali, rispetto ai 2,1 milioni di euro del 2007. Il 75% di questo valore è oggi garantito dalle aziende (era il 15% nel 2007). La crescita della povertà ha però ampliato la forbice tra bisogno e capacità di risposta attraverso le donazioni: nel 2007, infatti, la raccolta della Giornata riusciva a coprire quasi il 55% delle richieste, mentre nel 2013 la copertura del bisogno è scesa al 43,2%. Il picco di capacità di risposta è stato nel 2011, con il 65,1% di copertura del bisogno.
I farmaci donati sono prevalentemente quelli contro l’acidità (11,5%), gli analgesici (11,2%), gli antiinfiammatori (7,7%), i preparati per la tosse (6,8%) e quelli contro i dolori articolari e muscolari (5,8%).
Le donazioni raccolte dalla Fondazione hanno permesso a 1.506 organizzazioni caritative di aiutare nel 2013 quasi 680 mila persone, circa un terzo delle quali minorenni, il 51% donne e per il 57% italiani (negli ultimi due anni questi ultimi sono diventati la diventata maggioritaria, modificando un trend storico di prevalenza di stranieri).
fonte :www.ipasvi.it
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