Afragola Imbrattata, occhio al manifesto selvaggio.

 

Per legge un manifesto elettorale andrebbe affisso in spazi che ogni comune e’ tenuto ad allestire con l’obiettivo di regolamentare la propaganda politica ma, soprattutto in campagna elettorale, i manifesti dei candidati politici finiscono per coprire chilometri di muro, cassonetti, centraline elettriche e quanto altro possibile nella nostra citta’: Provate a fare un giro per le nostre strade cittadine compresi vicoli e vicoletti nascosti visi, faccioni, e  silouette, di tutte le liste, fanno ben mostra di se come per marcare un territorio i nostri amici  animali domestici lo fanno in modo molto più naturale “loro” lo fanno così.

La campagna elettorale e le relative forme di propaganda in luoghi pubblici ed aperti al pubblico sono disciplinate da una normativa organica, che risulta contenuta in alcune leggi.

Si tratta della legge n. 212 del 4 aprile 1956 recante “Norme per la disciplina della propaganda elettorale”, e successive modificazioni, della n. 130 del 24 aprile 1975 recante “Modifiche alla disciplina della propaganda elettorale ed alle norme.

Quindi, la questione principale è quanti di questi candidati, alcuni futuri consiglieri comunali pagheranno queste multe?

Per esempio, quando noi prendiamo una multa dobbiamo pagare entro 60 giorni. Ma quando e’ un politico ad affiggere abusivamente, il vigile urbano puo’ solo notificare l’infrazione al prefetto, il quale, per legge, ha cinque anni di tempo a disposizione per stabilire l’importo, emettere l’ordinanza di pagamento e trasmetterla alla esattoria comunale: e di qui al pagamento ancora ne corre. Perche’ il politico ha un’altra arma, la sanatoria, vale a dire : non paga per nulla.

Come e’ successo nella finanziaria del ’96, con un emendamento, tutti I politici si sono sanati i loro miliardi di multe con un milione a persona o a partito.

Se vogliamo considerare, invece, la questione del manifesto selvaggio da un punto di vista civile ed culturale nasce spontanea la nostra domanda:” quanti di questi faccioni appiccicosi hanno davvero a cuore le sorti della nostra Afragola cominciando dal rispetto dei suoi poveri muri?.  La nostra speranza non può mancare, anche se come dice il detto chi di speranza vive, di speranza muore, allora impariamo a considerare anche il fatto di non votarli e di scegliere coloro invece sono rispettosi  di  questo, potrebbe essere un buon inizio per un’amministrazione cittadina civile e giusta.

Gennaro Napoletano

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Gennaro Napoletano - Direttore Editoriale di LaFragolaNapoli.it