Afragola francescana ha la sua Porziuncola

di Gennaro Napoletano

1-10-2013

La Porziuncola è una piccola chiesa nei pressi di Assisi, situata all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli.

La tradizione fa risalire l’edificazione della Porziuncola, all’epoca chiamata con il nome latino “Portiuncola”, al IV secolo, ad opera di eremiti provenienti dalla Palestina. Nel 516 ne avrebbe preso possesso San Benedetto stesso, per i suoi monaci. La Porziuncola fu la terza chiesa riparata da San Francesco dopo la sua vocazione: mentre egli pregava di fronte al crocifisso di San Damiano, sentì una voce che diceva: “Va’ e ripara la mia chiesa”. L’edificio dipendeva all’epoca dal monastero di San Benedetto al Subasio

La Porziuncola divenne per Francesco un luogo particolare, dove sostava spesso in preghiera; qui capì che doveva vivere “secondo il Santo Vangelo. Proprio dalla Porziuncola Francesco inviò i primi frati ad annunciare la pace. Il 2 agosto 1216 , alla presenza di sette vescovi umbri (Guido di Assisi, Giovanni di Perugia, Egidio di Foligno, Benedetto di Spoleto, Villano di Gubbio, Rinaldo di Nocera e Bonifacio di Todi), il piccolo edificio fu consacrato e vi fu proclamato il cosiddetto Perdono d’Assisi.

Nella Porziuncola inoltre, Santa Chiara rinunciò al mondo e abbracciò sorella povertà, e qui Francesco morì la sera del 3 ottobre 1226.

Mi scusate se molto sinteticamente ho cercato di dare un idea  di quello che rappresenta quest’opera, di non solo interesse spirituale, ma anche storico culturale; L’interno è costituito da un’unica aula con piccola abside, chiusa da una pala d’altare datata 1393, opera del pittore Ilario da Viterbo detto Prete Ilario.

Il piccolo edificio (di soli 4 metri per 7) conserva tuttora le strutture trecentesche, compreso il tetto con la copertura in marmi bianco e rosa. Il recente restauro, dovuto al sisma del 1997 e terminato nel 1999, ha fatto rinvenire il pavimento originale in “cocciopesto”, che era stato ricoperto dalle strutture cinquecentesche. Sull’arco del portale d’ingresso, sulla fascia d’oro che incornicia l’affresco della facciata, sono scritte le parole “La tua richiesta Francesco accolgo” pronunciate da Gesù in risposta alla richiesta del Santo: che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe. A sottolineare l’ingresso nel luogo dell’indulgenza altre due brevi iscrizioni, una incisa sulla soglia: Hic locus sanctus est (questo luogo è santo) e l’altra scritta alla base dell’altare dell’affresco sopra la porta: Haec est porta vitae aeternae (questa è la porta della vita eterna).

L’ingresso alla Porziuncola è sproporzionato, così come lo è la porta laterale aperta nel XIX secolo per consentire il flusso delle grandi folle di pellegrini. Sul lato destro esterno è affisso uno dei documenti epigrafici più antichi dell’Ordine: la lapide della tomba di Pietro Cattani, morto il 10 marzo 1221 quando ancora era in vita Francesco. Si racconta che folle di devoti accorrevano alla sua tomba disturbando la preghiera dei frati; allora Francesco esortò Cattani ad essere obbediente in morte come lo era stato in vita e, quindi, gli ordinò di non compiere più miracoli. E così avvenne.

L’affresco sulla facciata è del pittore nazareno Friedrich Overbeck (1830) e vi è rappresentato Francesco che chiede a Gesù e a Maria la concessione dell’indulgenza plenaria. In alto, una lanterna in stile gotico (XVI-XV secolo) con una statua della Vergine, una Madonna del latte degli inizi del XIV secolo. Sulla parete esterna dell’abside un affresco raffigurante la Crocifissione, recentemente ripulito, in cui sembra possa riconoscersi la mano del pittore Pietro Vannucci, detto il Perugino; è quel che resta di un più grande affresco che ricopriva la parete del convento del XVI secolo, abbattuto quando la Porziuncola fu inglobata dalla grande basilica di Santa Maria degli Angeli, innalzata, per volere di papa Pio V, negli anni 15691679, su disegno di Galeazzo Alessi.

Voglio ricordare la cerimonia del 13/6/2012 in occasione della  consegna delle chiavi della Città di Afragola da parte dell’ex sindaco, Dott. Vincenzo Nespoli al allora Ministro Generale OFM, Fr. José Rodríguez Carballo, oggi eletto da Papa Francesco, segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, elevandolo in pari tempo alla dignità di arcivescovo.
Afragola diventa Città francescana per titolo e diritto. Come Città francescana, arriva la sua “Porziuncola”, ovviamente parliamo di una splendida copia, in scala reale, opera di due maestri artigiani afragolesi: Vittorio e Antonio Guerra, fotografia di Teo Lancelli; un dono di una devotissima Maria Caputo.

Dietro a tutto questo, la fraternità OFM di Afragola, in particolare Fra. Luigi Campoli, l’instancabile parroco, lo stesso vice parroco della basilica di S.Chiara in Napoli, già noto per le splendide iniziative per i giovani  e per i poveri, nello spirito dell’ allegria e solidarietà.

Continua l’opera di evangelizzazione, di questa Fraternità che in un contesto socio e culturale grave come Afragola continua a dare vera testimonianza di fede cristiana. “la fede senza opere non è vera” ed è proprio in questa rotta come disse  Benedetto XVI in occasione dell’Angelus rivolgendosi ai pellegrini riuniti nel cortile della residenza pontificia di Castel Gandolfo la domenica, del 13 settembre 2009.
La comunità Antoniana di Afragola rappresenta un evidente vettore quasi in opposizione alle altre del territorio che stentano ad esistere spesso chiudendosi nei loro “gruppi”. La Porziuncola afragolese, quindi, non vuole essere una semplice imitazione; Assisi, Padova, Afragola, vogliono rappresentare quello che il fraticello di Assisi amava sopra ogni cosa “ Vivere il Vangelo di Gesù in tutte le sue opere come unico esempio di vita.
Foto Porziuncola ad Afragola
vostro Gennaro Napoletano

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Gennaro Napoletano - Direttore Editoriale di LaFragolaNapoli.it