di Andrea Coppeta
Il Bar Pasticceria Arancia Blu mette a disposizione di due Associazioni Culturali, bene accorsate nel loro ambiente, il proprio salone venerdi 18 p.v. Da molti anni, fin dal lontano 1994, “L’Artefatta” di Carmina Esposito e l’irpina “Logopea”, fondata da Armando Saveriano, hanno di volta in volta addizionato le rispettive esperienze, i talenti e l’inestinta voglia di mettersi in discussione. Non c’è nulla di meglio della forte parola teatrale per stimolare le coscienze intorpidite, sconfortate, e rese diffidenti da una crisi globale meno passeggera di quel che si voleva e vuole far credere. E suona come un ammonimento, non esente da autoironia e da un pizzico di disincantato sarcasmo, il titolo, che cuce argomenti cruciali dell’esistenza: “Questa nostra vita”, quasi a voler riportare alla memoria dei meno giovani il capolavoro di John Huston (1942) con Bette Davis e Olivia de Havilland; ma il film era melodrammatico e amaro, mentre qui i temi del dolore, dell’incognita, dell’avversa fortuna, della disillusione sono temperati dalla microcommedia umana, che dispensa ai destini di uomini e donne, colpevoli e vittime, i due fondamentali antidoti: la speranza e la resistenza, finché non interviene, di supporto, la risata, divertita o acre, a seconda degli autori (Pirandello, Pinter, Prévert, Edgar Lee Masters, Nino Taranto, Trilussa, Viviani). Il nostro viaggio terreno avviene e si rinnova su quello che sembra le bâteau ivre di Arthur Rimbaud: un battello che dà scossoni, che minaccia di rovesciarsi, ma che sa anche offrire una traversata piacevole, fiduciosa: alla procella segue sempre una schiarita che fa scordare i fulmini, la grandine, il vento e la paura.
In balía del fato, che noi, lacerati dai dubbi, influenziamo con le nostre scelte, affrontiamo il futuro, ricordando che un granello di ottimismo e un sorriso alleviano i dispiaceri.
Sabato 12, sul palco virtuale, dopo l’introduzione della padrona di casa, Carmina Esposito, gli attori (Michele Amodeo, Christian Cioce, Davide Cuorvo, Hera Guglielmo, Alessandra Iannone, Mena Matarazzo e Antonio Mazzocca) si sono alternati in una sorta di dialogo col pubblico, riportando di fronte a tutti gli immortali personaggi di Filumena Marturano, di Bammenella, de L’uomo dal fiore in bocca, della terribile madre di Annibale Ruccello.
Il prossimo Venerdi 18, invece, sempre a cura delle due Associazioni amiche e sodali, si presenterà il libro della scrittrice Wanda Marasco, “Il genio dell’abbandono”, per i tipi di Neri Pozza.
Armando Saveriano modererà e interpreterà, con Davide Cuorvo, brani scelti. Due relatori d’eccezione discuteranno sugli argomenti e sui personaggi del complesso romanzo storico, che ricostruisce la vita e i travagli dello scultore napoletano Vincenzo Gemito: Susy Pagliuca e Gerardo Santella. Al piano, l’accompagnamento della poliedrica Hera Guglielmo.
Il volume, candidato al Premio Strega, ha riscosso un ottimo successo nelle vendite e sta già interessando registi di cinema e uomini di teatro per un soggetto.
L’appuntamento avrà inizio alle ore 19:30.
Dott.Andrea Coppeta
Agronomo,Esperto d’ Architettura del Paesaggio e Assetto del Territorio presso Facoltà di Agraria di Portici