Una rassegna per far conoscere l’importante ruolo che ebbe l’Accademia di Belle Arti negli anni ‘80
«Bisogna fare rete. L’idea della rete, del cluster è l’unica che può salvare la città». Sono queste le parole di Giuseppe Gaeta, il nuovo direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, a proposito della mostra “Shake up in Accademia 1980-1990”, curata da Aurora Spinosa e Mario Franco. L’esposizione, dedicata alle arti visive, ospiterà opere dei maestri dell’Accademia e del Liceo Artistico e sarà aperta al pubblico a partire dalle ore 18.00 di domani, mercoledì 28 gennaio. Dal 20 febbraio, inoltre, sarà inaugurato il progetto “On Stage- scenografi e costumisti a Napoli 1980-1990”, a cura di Renato Lori e Federica de Rosa. « È la prima volta – dichiara Lori – che all’ Accademia di Belle Arti, e credo a Napoli, si allestisca una mostra dedicata alla scenografia e ai costumi. L’intenzione è fare una catalogazione del lavoro di 40 artisti che hanno lavorato a Napoli negli anni ’80. In futuro ci occuperemo del periodo che va dal dopoguerra ai giorni nostri».
“SHAKE UP” SIGNIFICA… – Letteralmente il termine significa “scuotere”, “agitare”; dunque far (ri)vivere l’arte; dare la possibilità di far conoscere, a distanza di decenni, l’importante ruolo che ebbe l’Accademia di Belle Arti di Napoli. C’è un filo conduttore – e non solo – ad unire “Shake up” e “Rewind” (l’esposizione allestita all’interno del Castel Sant’Elmo): il periodo è il medesimo, qualche artista ritorna e talune opere che per ragioni di spazio non sono state ospitate nella prima, sono state accolte nella seconda sede. Tra i 45 artisti presenti citiamo: Gianni Pisani, Mimmo Paladino, Salvatore Paladino, Giuseppe Zevola, Domenico Spinosa, Carlo Alfano, Crescenzo Del Vecchio, Luigi Mainolfi, Salvatore Vitagliano, Salvatore Cotugno.
NON FINISCE QUI… – Dulcis in fundo, sarà organizzata una rassegna cinematografica e di video clip per tutta la durata delle mostre. Saranno presentati prodotti audiovisivi di registi dell’epoca; tra di essi anche Salvatore Piscicelli, Ridley Scott e Lina Wertmueller.